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ASSISTENZA ANTINCENDIO
ASSISTENZA ANTINCENDIO

Azienda esperta nella consulenza sulle norme antincendio 


In questa sezione, potete consultare tutte le norme antincendio attualmente in vigore, in Italia, e le normative recepite e dall’Unione Europea. Se desideri parlare direttamente con un consulente, puoi compilare il modulo che trovi nella pagina dei contatti.
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DIRETTIVE ANTINCENDIO


  • D.M. n. 5 del 20.12.1982 G.U. n. 19 del 20 gennaio 1983

    Un estintore portatile è un estintore che è concepito per essere portato ed utilizzato a mano e che pronto all'uso, ha una massa minore o uguale a 20 kg. Un estintore è designato dall'agente estinguente che esso contiene. Gli estintori attualmente si dividono in estintori ad acqua, estintori a schiuma, estintori a polvere, estintori ad anidride carbonica, estintori a idrocarburi alogenati


    Decreto 12 novembre 1990 Art. 4.

    Decorsi sedici anni dalla data di emanazione del decreto ministeriale 20 dicembre 1982, potranno essere utilizzati solo estintori di incendio portatili i cui prototipi siano stati dichiarati di tipo approvato a norma dell'anzidetto provvedimento. Decorso il suddetto termine gli estintori i cui prototipi non siano stati approvati ai sensi del decreto ministeriale 20 dicembre 1982, dovranno essere ritirati dall'esercizio e resi inutilizzabili a cura del proprietario o dell'esercente.

  • D.M. 6.3.1992 (G.U. n. 6E del 19 marzo 1992)

    Art. 2. Utilizzazione - 1, Gli estintori carrellati di incendio da impiegarsi nelle attività soggette alle norme di prevenzione incendi devono essere omologati.


    Art. 10. Norme transitorie - 2. Decorsi tredici anni dalla data di emanazione del presente decreto potranno essere utilizzati solo estintori di incendio carrellati i cui prototipi siano stati omologati ai sensi del presente decreto.


    Decorso il termine suddetto tutti gli estintori carrellati i cui prototipi non siano stati omologati ai sensi del presente decreto, dovranno essere ritirati dall'esercizio e resi inutilizzabili a cura del produttore o dell'esercente.


    UNI 9492 aprile 1989 - Estintori carrellati d'incendio. Requisiti di costruzione e tecniche di prova.

    1.2.2. estintore carrellato: estintore trasportato su ruote di massa totale maggiore di 20 kg e contenuto di estinguente fino a 150 kg.

  • D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547

    Art. 34. Divieti - Mezzi di estinzione - Allontanamento dei lavoratori – C | Devono essere predisposti mezzi di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere usati, in essi compresi gli apparecchi estintori portatili di primo intervento. Detti mezzi devono essere mantenuti in efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto.


    Art. 35. L'acqua non deve essere usata per lo spegnimento di incendi, quando le materie con le quali verrebbe a contatto possono reagire in modo da aumentare notevolmente di temperatura o da svolgere gas infiammabili o nocivi. Parimenti l'acqua, a meno che non si tratti di acqua nebulizzata, e le birre sostanze conduttrici non devono essere usate in prossimità di conduttori, macchine e apparecchi elettrici sotto tensione, i divieti di cui al presente articolo devono essere resi noti al personale mediante avvisi. 


    Art. 377, 379, 385 - Mezzi di protezione appropriati ai rischi, idonei strumenti di protezione, idonei mezzi di difesa contro rischi particolari.

  • UNI EN 671-3

    Controllo e verifica annuale, eseguiti da persona competente alla pressione di rete. Ogni 5 anni tutte le tubazioni devono essere sottoposte alla massima pressione di esercizio come specificato nelle norme 571-1 e/o 671-2 |12 bar per un minuto.

  • UNI 9994 marzo 1992

    5. Fasi della manutenzione


    5.1. Sorveglianza, misura di prevenzione atta a controllare, con costante e particolare attenzione, l'estintore nella posizione in cui è collocalo, tramite l'effettuazione di una serie di accertamenti. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.


    5.2. Controllo, misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza almeno semestrale, l'efficienza dell'estintore, tramite l'effettuazione di alcuni accertamenti. Il servizio di controllo, revisione e collaudo deve essere svolto da personale specializzato e riconosciuto.


    5.3. Revisione, misura di prevenzione, di frequenza almeno pari a quella indicata nel prospetto, atta a verificare e rendere perfettamente efficiente l'estintore. Il prospetto stabilisce la frequenza di revisione, con ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente secondo le seguenti scadenze:


    A polvere mesi 36

    Ad acqua o a schiuma mesi 18

    A CO2 mesi 60

    Ad idrocarburi alogenati mesi 72


    5.4. Collaudo, misura di prevenzione atta a verificare, con una frequenza specificata, la stabilita del serbatoio o della bombola dell'estintore, in quanto facenti parte di apparecchi a pressione. Gli estintori e le bombole di gas ausiliario che non siano già soggetti a verifiche periodiche, devono subire un collaudo periodico ogni 5 anni, consistente in una prova idraulica per un minuto alla pressione di 3,5 MPa (35 bar), ad eccezione degli estintori a CO2 e delle bombole di gas ausiliario a CO2, per i quali la pressione di prova deve essere di 25 MPa (250 bar).


    D. Lgs. 626 settembre 1994 - Salute e sicurezza dei lavoratori.

    Il D.Lgs 626/94 recepisce otta direttive CEE.

    Art. 1, c.1 - II decreto prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici.

    Capitolo 3 - L'informazione e formazione.

    Capitolo 6 - Titolo IV (Direttiva CEE 89/656) - Uso dei dispositivi di protezione individuale (D.P.I).

  • Direttiva 97

    La direttiva 97/23/CE del Parlamento Europeo, accolta dal Parlamento Italiano con il Decreto Legislativo n. 93 del 25/02/2000, meglio conosciuta come PED (Pressure Equipment Directive), è la nuova direttiva che dal 30 Maggio 2002 governa la costruzione e il commercio di apparecchiature a pressione in tutti gli stati membri della comunità Europea


     Da questa data tutti gli apparecchi soggetti a pressioni superiori a 0,5 bar devono assoggettarsi a questa nuova normativa. La normativa si applica a tutti gli apparecchi (o componenti di macchinari o insiemi di apparecchi) in cui la pressione è la grandezza fondamentale per la valutazione della stabilità, della sicurezza e dell'integrità del componente. In particolare interessa i recipienti, le tubazioni, gli accessori di sicurezza e gli elementi accessori a pressione. La filosofia della direttiva in oggetto è quella di garantire la sicurezza del prodotto a livello europeo.

  • Altri riferimenti normativi

    UNI 804 luglio 1975 - Apparecchiature per estinzione incendi. Raccordi per tubazioni flessibili.

    UNI 7422 luglio 1975 - Apparecchiature per estinzione incendi. Requisiti delle legature per tubazioni flessibili.

    UNI 9485 aprile 1989 - Apparecchiature per estinzione incendi. Idranti a colonna soprassuolo di ghisa.

    UNI 9486 aprile 1989 - Apparecchiature per estinzione incendi. Idranti sottosuolo di ghisa.

    UNI 9487 aprile 1989 - Apparecchiature per estinzione incendi. Tubazioni flessibili antincendio di DN 45 e 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 Mpa. (12 bar).

    UNI 9488 aprile 1989 - Apparecchiature per estinzione incendi. Tubazioni semirigide di DN 20 e 25 per NASPI antincendio.

    UNI 9493 aprile 1989 - Lotte contro l'incendio. Liquidi schiumogeni a bassa espansione.


  • D.P.R. n. 37 del 12 gennaio 1998

    Art. 5 - Obblighi connessi con l'esercizio dell'attività.


    1. Gli enti e i privati responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi hanno l'obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono indicate dal comando nel certificato di prevenzione. Essi provvedono, in particolare, ad assicurare un’adeguata informazione e formazione del personale dipendente sui rischi di incendio connessi con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, sulle precauzioni da osservare per evitare l'insorgere di un incendio e sulle procedure da attuare in caso di incendio.


    2. I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione, l'informazione e la formazione del personale, che vengono effettuati, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell'attività . Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del comando.


  • UNI 10779 maggio 2002

    La norma specifica i requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione, ed esercizio degli impianti idrici antincendio permanentemente in pressione, destinati all'alimentazione di idranti e naspi antincendio. 


    Gli idranti a colonna soprassuolo devono essere conformi alla UNI 9485. Per ciascun idrante deve essere prevista almeno una dotazione, ubicata in prossimità dell'idrante, in apposita cassetta di contenimento, di una lunghezza normalizzata di tubazione flessibile, completa di raccordi e lancia di erogazione.


    Gli idranti sottosuolo devono essere conformi alla UNI 9486. Gli idranti a muro devono essere conformi alla UNI EN 671 -2. I naspi devono essere conformi alla UNI EN 671-1. Le tubazioni flessibili devono essere conformi alla UNI EN 9487. Per raccordi ed attacchi UNI 804, 805, 807. 808, 810, 7421. Le legature devono essere confarmi alla UNI 7422.

  • UNI EN 671-1 aprile 2003

    La bobina deve ruotare attorno ad un perno. La bobina è composta da due circolari di diametro massimo non maggiore di 800 mm collegati da settori interni o da un tamburo di diametro minimo non minore di 200 mm per le tubazioni da 19 mm e 25 mm, e non minore di 280 mm per le tubazioni da 33 mm.


    Il colore dei dischi della bobina deve essere rosso. La rotazione della bobina deve arrestarsi nel limite di un giro quando il naspo è sottoposto alla prova di frenatura dinamica. La lunghezza elementare non deve superare i 30 metri.


    La tubazione deve essere dotata all'estremità di una lancia erogatrice che permetta le seguenti regolazioni del getta: chiusura getto, e getto frazionata e/o getto pieno. Il portello della cassetta deve poter aprirsi di circa 180° per permettere lo srotalamento della tubazione in ogni direzione.


  • D.M. n. 64 del 10 marzo 1998 G.U. n. 81 del 7 aprile 1998

    Art. 4. - Controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio.

    Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e sulle attrezzature di protezione antincendio sono effettuati nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni fornite dal fabbricante e/o dall'installatore.


    Allegato V - Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi.

    Allegato VI - Controlli e manutenzione sulle misure di protezione antincendio.

    Allegato VII - Informazione e formazione antincendio.

    Allegato IX - Contenuti minimi dei corsi di formazione per addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, in relazione al livello di rischio dell'attività.

    * UNI EN 3-1 settembre 1998 - Estintori d'incendio portatili. Denominazione, durata di funzionamento, focolari di prova di classe A e B. 

     UNI EN 3-2 settembre 1998 - Estintori d'incendio portatili. Tenuta, prova di dielettricità, prova di costipamento, disposizioni speciali.

    * UNI EN 3 Parte 3a dicembre 1995 - Estintori d'incendio portatili. Costruzione, resistenza alla pressione, prove meccaniche.

    * UNI EN 3-4 settembre 1998 - Estintori d'incendio portatili. Cariche, focolari minimi esigibili.

    * UNI EN 3-5 settembre 1998 - Estintori d'incendio portatili. Specifiche e prove complementari.

    * N.B. Le norme EN 3, cogenti negli altri paesi dell'Unione Europea, non sono fin qui state recepite da parte dell'ordinamento normativo italiano, che dovrebbe comunque renderle esecutive nel breve-medio termine. In Italia, l'omologazione e la commercializzazione degli estintori portatili è regolamentata dal D.M. 20 dicembre 1982 e dal D.M. 21 ottobre 2002, per cui il recepimento delle EN3 non potrà che avvenire attraverso una modifica del D.M. 20 dicembre 1982.

  • UNI EN 671-2 aprile 2003

    La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione e la funzionalità degli idranti a muro con tubazioni flessibili. La tubazione deve essere appiattibile, il diametro nominale della tubazione non deve essere maggiore di 52 mm, la lunghezza elementare di tubazione non deve essere maggiore di 20 metri.


    La tubazione deve essere dotata all'estremità di una lancia erogatrice che permetta le seguenti regolazioni del getto: chiusura getto, e getto frazionato, e/o getto pieno. La valvola di intercettazione deve essere posizionata in modo tale che ci siano almeno 35 mm tra ogni lato della cassetta ed il diametro esterno del volantino, sia in posizione di apertura totale che di chiusura.


    Le cassette devono essere munite di portello e possono essere chiuse con una serratura. Le cassette dotate di serratura devono essere provviste di un dispositivo di apertura d'emergenza che può essere protetto solo con materiali frangibili e trasparenti.


    Un dispositivo di apertura deve essere previsto per permettere l'ispezione perio-dica e la manutenzione. Il dispositivo di apertura deve prevedere la possibilità di essere munito di sigillo di sicurezza.


    Resistenza alla corrosione di parti rivestite: deve superare la prova di 240 ore in nebbia salina come specificato nella ISO 9227. Il colore del supporto della manichetta della tubazione  deve essere rosso.

  • D.M. 03/09/2021

    4.3 Gestione della sicurezza antincendio (GSA)

    1. Il datore di lavoro (o il responsabile dell’attività) organizza la GSA tramite:

    a) adozione e verifica periodica delle misure antincendio preventive;

    Nota Le misure preventive minime sono almeno le seguenti: corretto deposito ed impiego dei materiali combustibili, di sostanze e

    miscele pericolose; ventilazione degli ambienti ove siano presenti sostante infiammabili, mantenimento della disponibilità di

    vie d’esodo sgombre e sicuramente fruibili; riduzione delle sorgenti di innesco (es. limitazioni nell’uso di fiamme libere

    senza le opportune precauzioni, rispetto del divieto di fumo ove previsto, divieto di impiego di apparecchiature e attrezzature

    di lavoro malfunzionanti o impropriamente impiegate, …).

    b) verifica dell’osservanza dei divieti, delle limitazioni e delle condizioni normali di esercizio che scaturiscono

    dalla valutazione del rischio d’incendio;

    c) mantenimento in efficienza di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio (ad es. estintori,

    porte resistenti al fuoco, IRAI, impianti automatici di inibizione controllo o estinzione dell’incendio, …);

    d) attuazione delle misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza;

    Nota Per il mantenimento in efficienza degli impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio e per la gestione della

    sicurezza antincendio in emergenza si applicano le previsioni dei decreti ministeriali emanati in attuazione dell’art. 46 del

    decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81.

    e) apposizione di segnaletica di sicurezza (es. divieti, avvertimenti, evacuazione, …);

    f) gestione dei lavori di manutenzione, valutazione dei relativi rischi aggiuntivi e di interferenza, con

    particolare riguardo a lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio (es. lavori a caldo, …), pianificazione della

    temporanea disattivazione di impianti di sicurezza, pianificazione della temporanea sospensione della

    continuità della compartimentazione, impiego delle sostanze o miscele pericolose (es. solventi, colle, …).

    4.4 Controllo dell’incendio

    1. Per consentire la pronta estinzione di un principio di incendio, devono essere installati estintori di capacità

    estinguente minima non inferiore a 13A e carica minima non inferiore a 6 kg o 6 litri, in numero tale da

    garantire una distanza massima di raggiungimento pari a 30 m.

    Nota Per consentire la pronta estinzione di piccoli focolai può essere consigliata l’installazione di coperte antincendio, ad esempio

    del tipo conforme a UNI EN 1869.

    2. Nel caso di presenza di liquidi infiammabili stoccati o in lavorazione o dove sia possibile prevedere un principio

    di incendio di un fuoco di classe B dovuto a solidi liquefattibili (es. cera, paraffina, materiale plastico

    liquefacibile, …), gli estintori installati per il principio di incendio di classe A devono possedere, ciascuno,

    anche una capacità estinguente non inferiore a 89 B.

    Nota I materiali plastici che bruciando formano braci sono classificati fuochi di classe A.

    3. In esito alle risultanze della valutazione del rischio di incendio, possono essere installati estintori per altri fuochi

    o rischi specifici (ad es. fuochi di classe F, solventi polari, …).

    4. Gli estintori devono essere sempre disponibili per l’uso immediato, pertanto devono essere collocati:

    a) in posizione facilmente visibile e raggiungibile, lungo i percorsi d’esodo in prossimità delle uscite dei locali,

    di piano o finali;

    b) in prossimità di eventuali ambiti a rischio specifico (es. depositi, archivi, …).

    5. Nei luoghi di lavoro al chiuso, nei confronti dei principi di incendio di classe A o classe B, è opportuno

    l’utilizzo di estintori a base d’acqua (estintori idrici).

    Nota L’impiego di estintori a polvere in luoghi chiusi causa, generalmente, un’improvvisa riduzione della visibilità che potrebbe

    compromettere l’orientamento degli occupanti durante l’esodo in emergenza o altre operazioni di messa in sicurezza; inoltre

    la polvere potrebbe causare irritazioni sulla pelle e sulle mucose degli occupanti.

    6. Qualora sia previsto l’impiego di estintori su impianti o apparecchiature elettriche in tensione, devono essere

    installati estintori idonei all’uso previsto.

    Nota Gli estintori portatili conformi alla norma EN 3-7 con agente estinguente privo di conducibilità elettrica (es. polvere,

    anidride carbonica, …) sono idonei all’utilizzo su impianti e apparecchiature elettriche sino a 1000 V ed alla distanza di 1 m.

    Gli estintori a base d’acqua conformi alla norma EN 3-7 devono superare la prova dielettrica per poter essere utilizzati su

    impianti ed apparecchiature elettriche in tensione sino a 1000 V e alla distanza di 1 m.

    7. In esito alle risultanze della valutazione del rischio di incendio può essere prevista l’installazione di una rete

    idranti.

    8. Per la progettazione dell’eventuale rete idranti secondo norma UNI 10779 e UNI EN 12845 devono essere

    adottati i seguenti parametri minimi:

    a) livello di pericolosità 1;

    b) protezione interna;

    c) alimentazione idrica di tipo singola.

    Nota Per il livello di pericolosità 1 è consentita l’alimentazione promiscua.

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